Acquisti online, nuove regole per il recesso a partire dal 14 giugno 2014.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo n. 214 del 21 febbraio 2014, pubblicato nel mese di Marzo sulla Gazzetta Ufficiale che definisce maggiori garanzie per i consumatori online. Sono novità che, a partire dal 14 giugno 2014, modificano alcuni aspetti relativi alla “Direttiva dei Consumatori“ anche in ambito degli acquisti online e quindi sull ‘e-commerce. Le regole indicate valgono soltanto per venditori professionisti e aziende.

Una tale decisione è stata presa soprattutto per adeguare a livello europeo, le attività online che molto spesso,hanno delle regole poco controllate e quindi creano una fiducia minore delle aspettative da parte dei consumatori.

Tra le altre cose, il comunicato recita:

Il provvedimento intende consentire a ciascun consumatore di operare una scelta consapevole quando procede ad un acquisto e ai professionisti di poter operare in maniera più trasparente e funzionale sia nel mercato interno che in quello transfrontaliero. Il recepimento della direttiva realizza la completa armonizzazione delle informazioni e il diritto di recesso nei contratti a distanza e nei contratti negoziati fuori dai locali commerciali e contribuirà a garantire un migliore funzionamento del mercato interno tra imprese e consumatori generando notevoli risparmi (in termini di oneri amministrativi) per le imprese che desiderano vendere a livello transfrontaliero con le stesse modalità di vendita nazionali, con le stesse condizioni contrattuali standard e gli stessi materiali informativi. Il provvedimento, infine, favorirà le vendite on line, caratterizzate da un elevato potenziale di crescita.

Gli aspetti principali delle nuove normative sono:

maggiori obblighi di informazione precontrattuale al consumatore: prima della stipulazione del contratto, devono essere rese note dal venditore, tutta una serie di informazioni chiare e dettagliate come:

  • caratteristiche principali dei bene e/o servizi dati del venditore
  • prezzo totale dei beni e /o servizi con eventuali spese aggiuntive e/o accessorie
  • esistenza di garanzie legali, l’esistenza e le condizioni del servizio post vendita e delle
  • garanzie commerciali, se applicabili.

Con la riforma, il diritto di recesso sarà applicato in diverse forme a seconda del prodotto. Le differenze principali riguardano:

  • oggetti spedibili in pacchi
  • invio di prodotti di grandi dimensioni (es. mobili)
  • articoli digitali che l’acquirente ottiene tramite e-mail o come download.

I tempi di recesso passano dagli attuali 10 giorni a 14. Il venditore dovrà rimborsare l’acquirente entro 14 giorni e sempre entro tale termine l’acquirente dovrà provvedere alla restituzione del bene a sue spese, a meno che non sia stato stabilito diversamente. L’acquirente potrà recedere comunicando al venditore tale intenzione e potrà farlo tramite appositi moduli o in altra metodologia. Attenzione, se il venditore non specificherà in modo chiaro sul sito tale possibilità e relativi termini, il periodo di recesso termina 12 mesi a partire dalla data della scadenza dei 14 giorni dal termine.

I costi della restituzione del bene spettano all’acquirente. Nel caso in cui il bene risulti deteriorato “diminuzione del valore del bene custodito”, l’acquirente è responsabile esclusivamente della diminuzione del valore del bene solo se i danni sono causati da manipolazioni del bene diverse da quelle necessarie per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dello stesso.

A meno che non sia stabilito diversamente il venditore e’ obbligato a consegnare il bene senza ritardo ingiustificato e al più tardi entro 30 giorni dalla data di conclusione del contratto. Nel caso in cui passino i 30 gg senza nessuna consegna, può essere pattuito un nuovo termine scaduto il quale il consumatore è legittimato a risolvere il contratto, oltre al diritto di poter formulare una richiesta di risarcimento danni.

Nei contratti in cui è prevista una spedizione del bene da parte del venditore, il rischio di perdita e/o danneggiamento del bene, si trasferisce dal venditore al consumatore nel momento in cui il consumatore entra materialmente nel possesso del bene. Fa eccezione il caso in cui il consumatore scelga un vettore diverso da quello scelto dal venditore. In pratica il venditore ha la responsabilità del bene fino alla consegna.

Sul fronte dei pagamenti in contanti viene stipulato che da ora in poi, i venditori non potranno imporre tariffe più alte al consumatore che paga con carte di credito o bancomat. In pratica non è possibile accollare le spese relative alle commissioni di pagamento a chi acquista (e qui magari abbassare le commissioni da parte di Banche e Carte Di Credito non sarebbe una cattiva idea per permettere al commercio elettronico di prendere un pò più di piede in Italia).

Avete tempo fino al 14 Giugno per adeguare i vostri siti per non incappare in possibili problematiche.

Per approfondire meglio il decreto, potete utilizzare il seguente link: http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=74714


Source: Blog eCommerce

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